Toscana, 1259. Man mano che la ricchezza proveniente dall’artigianato e del commercio con l’estero elevava le famiglie urbane dell’Italia settentrionale al di sopra dei proprietari terrieri, le rivalità all’interno delle loro città si inasprivano.
I ghibellini si allinearono con gli imperatori Hohenstaufen governavano l’Italia, mentre i guelfi sostenevano i pretendenti imperiali rivali e il più grande sfidante all’autorità dell’imperatore, il papa.
I comuni (repubbliche) di Firenze e Siena dominavano l’entroterra toscano a capo di alleanze concorrenti. Mentre i guelfi esercitavano il loro controllo sulla più popolosa Firenze, la ghibellina Siena si rivolse al re Hohenstaufen Manfredi di Napoli per chiedere aiuto.
Le ribellioni e le rappresaglie locali si intensificarono da entrambe le parti, istigate ulteriormente dagli esuli politici. Dopo che Manfredi inviò cavalieri tedeschi per proteggere i suoi fedeli toscani, Firenze radunò la sua gente e i suoi alleati per marciare su Siena, che rispose con il suo grande esercito. Pisa e Lucca, Lombardia e Umbria si unirono. Guelfi e Ghibellini si affrontarono in massa a Montaperti nel settembre 1260, in quella che si rivelò una sanguinosa sconfitta fiorentina. Quando gli esuli ghibellini tornarono a prendere Firenze, i suoi guelfi si radunarono a Lucca e Arezzo, presagendo un eterno inferno di combattimenti.
Inferno, il terzo volume della serie Levy & Campaign di Volko Ruhnke, rivisita la guerra toscana del XIII secolo, conflitto tra fazioni alimentato dal denaro e dalla crescente popolazione delle città benestanti e delle valli montane della regione.
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